Giovedì  
28

 

Non cambiano gli andamenti sul campo. L’avanzata russa soprattutto a sud e a Kupiansk prosegue costante, la riduzione dell’aerea sotto Kursk anche. Diversi nuovi villaggi sono entrati in controllo russo ogni giorno. 

Dopo 40 giorni dai primi annunci ancora nessuna evidenza di soldati nordcoreani sul fronte. Tutti sembrano darli per scontati. Non ci stanchiamo di ricercare prove in merito, per ora siamo fermi ai due filmati d’inizio ottobre, del tutto inaffidabili secondo l’ISW.

Domenica
24

 

Ha ripreso velocità l'avanzata russa in diversi punti, soprattutto nel Donetsk attorno a Velyka Novosilka e a Kurakhove. Anche molto più a nord l'area di Kurylivka è quasi circondata. Nella zona a sud di Kursk occupata dagli ucraini continua lentamente la riduzione dell'area controllata dalle forze di Kiev. 
 
Non c'è ancora nessuna traccia documentata della presenza sul fronte dei famosi 10.000 soldati del nordcorea che da ormai 40 giorni appaiono sui media occidentali ad ogni articolo, ma non si sono ancora visti nè sul campo di battaglia nè altrove in Russia, ma solo nei comunicati dei servizi segreti ucraini e sudcoreani, ripresi da ogni altra fonte occidentale.
 
Non si sono verificati per ora altri attacchi in profondità di storm shadows o altri missili a lunga gittata.

 Venerdì  
22

Negli ultimi giorni l'avanzata russa appare rallentata, anche se continua a guadagnare posizioni in diverse direzioni lungo tutto il fronte principale e nella zona di Russia occupata dagli ucraini, dove una sacca è stata cancellata. Le novità di questi giorni -più propagandistiche che militarmente significative, sono l'uso degli ATACMS americani e di altri Cruise inglesi e francesi sul territorio russo, e l'annuncio da parte americana dell'invio agli ucraini delle mine antiuomo (proibite da anni in quasi tutti i paesi del mondo). Annuncio che fa il paio con quello sempre americano di un anno fa sull'invio delle cluster bomb, anch'esse proibite dai trattati internazionali, e quello inglese dei proiettili a uranio impoverito. Tutti strumenti che produrranno danni a lunga scadenza sul territorio ucraino ed ai civili per decenni, senza alcuna incidenza sulle operazioni militari.

Nella più totale indifferenza dei media italiani, che hanno derubrica la cosa a notiziola tra tante, ieri in Ucraina è stato utilizzato per la prima volta nella storia dai russi un missile balistico intercontinentale ipersonico a testata plurima, denominato Oreshnik. L'uso di tale arma - questa volta con testate cinetiche- è stato accompagnato dall'annuncio di Putin che la Russia si ritiene in guerra con le nazioni che forniscono agli ucraini missili e assistenza per colpire in profondità il territorio russo. Il riferimento è esplicitamente diretto in particolare alla Gran Bretagna, che ha fornito gli Storm shadow che hanno colpito ieri il comando russo del fronte nord, provocando a detta dello stesso Putin "morti e feriti". 

Tale arma ha dimostrato al di là di ogni dubbio che la Russia è in grado di colpire senza alcuna possibilità di opposizione entro 12.000 chilometri qualsiasi obbiettivo, rilasciando un elevato numero (le immagini sembrano indicare 36) di testate singole. Se è comprensibile la continua ricerca di innalzare il livello dello scontro da parte degli ucraini, ormai alla disperazione per le continue sconfitte sul fronte, è incomprensibile la sottovalutazione del crescente rischio di inarrestabile estensione del conflitto da parte soprattutto di inglesi e francesi, ed il silenzioso assenso da parte di paesi come il nostro che sono comunque coinvolti nell'escalation. L'evanescente leadership americana ha con tutta evidenza perso il controllo della situazione. Il messaggio che porta con sé l'Oreshnik è chiarissimo: al prossimo utilizzo degli Storm shadow in territorio russo c’è la possibilità che venga colpita in qualche modo l'Inghilterra. Se qualcuno è così folle da pensare che si tratti di vuote minacce, o di bluff, è da temersi fortemente  quello che succederà nei prossimi giorni, non nei prossimi mesi.

Mercoledì 17

Giorno dopo giorno la continua offensiva russa mette sotto pressione gli ucraini in diverse direzioni. Alcune importanti cittadine sono in procinto di passare sotto controllo russo. Da nord sono Kupiansk, Kruhliakivka, Siversk (dove però i russi sono stati respinti con gravi perdite, e alcuni degli ufficiali in comando sono stati rimossi pare per aver fornito informazioni errate sui progressi sul campo), Toretsk, Myrnohrad, Kurakhove, Velyka Novosilka, Mala Tokmachka. Inoltre è in corso da quattro giorni l'apertura di un nuovo fronte (per ora limitato) con l'ingresso di truppe russe in territorio ucraino a nord di Kiev. 

Continuano gli scontri nella zona sotto Kursk ancora occupata dagli ucraini, ma per ora i russi non sembrano affondare la controffensiva. Ancora nessuna documentazione sulle nominatissime truppe nordcoreane, di cui per ora continua ad esserci traccia solo sui media occidentali.

Mercoledì 13

Pesantissimi combattimenti sono in corso nel saliente a sud di Kursk occupato dagli ucraini, che al momento hanno nell'area almeno 20 brigate, nel tentativo di resistere al contrattacco russo. Perdite importanti da ambedue le parti, situazione in lenta evoluzione. Prosegue intanto la costante avanzata russa in diverse direzioni nel Donbass, con significativi ma non decisivi avanzamenti sul territorio. Senza che si sia ancora vista una sola conferma (dai primissimi due oscuri filmati prodotti da fonti sudcoreane quasi un mese fa nessun nuovo elemento è stato portato), tutti in occidente danno per scontata la presenza di truppe nordcoreane sul fronte a Kursk. Di tali truppe si dichiara il numero, addirittura le perdite, e se ne discute come elemento di escalation. Rimaniamo come sempre in attesa di  conferme oggettive o almeno di qualche ulteriore documentazione.

Domenica 10

 

Il quarto contrattacco russo nel saliente di Kursk non porta risultati significativi, gli ucraini reggono anche grazie a numerosi rinforzi. Sugli altri fronti i progressi russi sembrano più lenti che nelle ultime settimane. Tuttavia proseguono. C'è sempre una rincorsa di notizie e attese sulle famose truppe nordcoreane che finora nessuno ha documentato. Continuiamo ad attendere qualche evidenza.

Mercoledì 6

 

Continuano i progressi russi lenti ma costanti nelle solite direzioni. Le cittadine sotto controllo russo aumentano ogni giorno. Continua il racconto di Zelensky sulle truppe nordcoreane, che non solo starebbero combattendo ma anche subendo gravi perdite.

Ad oggi ancora non esiste un solo documento disponibile che confermi queste affermazioni, che vengono sempre più rimbalzate da un media ad un altro assumendo realtà apparente sempre più significativa, usata per tornare a chiedere l'uso di armi a lunga gittata in Russia. Ieri a sostegno della notizia sono stati riproposti per l'ennesima volta i due filmati del tutto non significativi forniti venti giorni fa dai servizi coreani,  evidenziando la mancanza di prove rispetto alle affermazioni di Zelensky. Continueremo a seguire questo aspetto della vicenda ucraina, in attesa di conferme oggettive.

L'elezione di Trump avrà certamente effetti sulla situazione ucraina, ma in attesa del suo insediamento è prevedibile che i russi troveranno minore resistenza in soldati ucraini demotivati.

Lunedì
4

In questi ultimi giorni non ci sono particolari novità da segnalare, se non il costante avanzamento dei russi nel Donetz sia da sud (verso Kostiantynopili /Ulakly) che da est (verso Sontsivka), con la presa di controllo di diversi altri villaggi e cittadine. Si profila una gigantesca sacca. Anche a Terny e attorno a Siversk i russi avanzano. La mancanza quasi totale di importanti controffensive ucraine inizia a far pensare che l'esercito ucraino potrebbe essere vicino al punto di rottura, anche osservando la scarsissima resistenza antiaerea che viene opposta alle incursione russe sui centri logistici attorno alla capitale Kiev. 

Abbastanza statica la situazione sul saliente a sud di Kursk occupato dagli ucraini, che pare stiano impegnando lì ulteriori due brigate d'elite per tenere quella metà circa del territorio russo occupato ad agosto che è ancora in controllo ucraino ; ma non ci sono conferme certe. 

Dopo una settimana di enorme attenzione mediatica in occidente, la mancanza di qualsiasi conferma oggettiva della presenza in russia e tantomeno sul fronte  di truppe nordcoreane attive in combattimento  ha fatto sparire la notizia dalle prime pagine. Siamo sempre in attesa di qualche conferma neutrale o verificabile.