Storia
Il sen. Luigi Anderlini nutriva la convinzione che la pace è un bene supremo del genere umano e che una conoscenza fondata delle cause e delle dinamiche dei conflitti è condizione indispensabile perché essa possa essere realizzata. Così nel 1982, insieme a un gruppo di cittadini attivi nella ricerca e nel sociale, fondò a Roma l'Istituto di Ricerche Internazionali Archivio Disarmo - IRIAD, di cui fu presidente ininterrottamente fino al 2001, anno della sua scomparsa.
L'aspirazione era dare vita a un centro di documentazione, informazione e formazione indipendente sui temi della pace e della sicurezza. La prima sede era in via di Torre Argentina, dove venne costituito un fondo librario, che avrebbe dato vita all'odierna Biblioteca. Nello stesso anno veniva pubblicato il primo numero del mensile "Sistema Informativo a Schede", in versione rinnovata dal 2018 con il titolo "IRIAD Review".
Nel 1986 da un’idea di Fabrizio Battistelli e Corrado Cirio, con il sostegno di Legacoop e di cooperative ad essa aderenti, nasce il Premio giornalistico Colombe d'oro per la pace che è giunto nel 2024 alla sua XC edizione. L’obiettivo è rappresentare un ponte tra movimenti e istituzioni sul tema della pace, riconoscendo l’impegno degli operatori dell'informazione e di personalità internazionali sui temi del disarmo, della gestione nonviolenta dei conflitti, della cooperazione internazionale e del dialogo interculturale. Dal 1989 al 2012 la giuria delle Colombe d’oro per la pace è stata presieduta da Rita Levi-Montalcini (nella foto a lato consegna la Colomba d’oro a Giuliana Sgrena).
Dal 2003 al 2009, Presidente di Archivio Disarmo è Ivano Barberini.
Per comunicare l’eliminazione delle testate nucleari effettuata in seguito agli accordi tra Russia e Stati Uniti, negli anni Novanta l’IRIAD realizza due grandi installazioni: la Clessidra atomica e l'Obelisco di luce, che verranno allestite nelle piazze di varie città tra cui Roma, Perugia e la Repubblica di San Marino.
Nel 1988 le Nazioni Unite dichiarano Archivio Disarmo “Messaggero di pace” e nel 1998 l’Istituto è riconosciuto giuridicamente dal Ministero degli Affari Esteri.
Parallelamente all'attività di ricerca e documentazione, Archivio Disarmo sostiene le iniziative della società civile politica per il controllo dell'export italiano di armamenti convenzionali, poi recepite in legge (L. 9 luglio 1990 n. 185). Successivamente aderisce alla Campagna Internazionale per il Bando alle Mine poi recepita dalla Convenzione di Ottawa del 1997.
Parallelamente alla costituzione del sito, viene realizzata la Banca Dati "Disarmonline" che offre un panorama sullo stato del disarmo e dei conflitti nel mondo, con particolare attenzione al ruolo dell'Italia.
Archivio Disarmo è impegnato nei network Rete della Pace e Rete Italiana per il Disarmo, dei quali è co-fondatore. Il 21 settembre 2020 le due reti confluiscono in un'unica rete: la Rete Italiana Pace e Disarmo. A partire dal 2006 la Biblioteca fa parte del Polo RL1 CODICE ANAGRAFE RM1283 - Regione Lazio. In seguito alla convenzione sottoscritta il 28 ottobre 2010 è riconosciuta come biblioteca specializzata dalla Biblioteca della Camera dei Deputati.
Dagli anni 2000 Archivio Disarmo, oltre ad ampliare la propria attività di ricerca, dedica un impegno crescente alla formazione. A partire dal 2008 tiene annualmente la Scuola Estiva di educazione alla pace, un’aula in comune formata da studenti e docenti delle scuole superiori.
Nel 2016 e nel 2017 ha organizzato il Premio Pace, Scuola & alta Cucina, dedicato alla conoscenza delle cucine etniche negli Istituti professionali alberghieri come contributo all’integrazione dei giovani italiani di origine immigrata (G2).
Sempre dal 2016, in collaborazione con la Tavola Valdese, indìce annualmente un concorso per il conferimento di due Premi di laurea intitolati alla memoria di Tullio Vinay, pastore della Chiesa valdese, educatore, parlamentare della Sinistra Indipendente. Il concorso è destinato a coloro i quali hanno conseguito il titolo di laurea triennale o magistrale presso Università pubbliche o private, italiane o straniere operanti sul territorio italiano. Nel 2024 il premio è giunto alla sua ottava edizione.
Dal 2024, in collaborazione con la famiglia De Marchi-Serri, indìce annualmente un concorso per il conferimento di un Premio di laurea magistrale intitolato alla memoria di Antonio “Toni” De Marchi, giornalista d’inchiesta prematuramente scomparso nel 2022. Il Premio è assegnato a una tesi in lingua italiana o inglese sul tema “I conflitti contemporanei con particolare riferimento al ruolo dell’informazione” e il concorso è riservato a chi ha conseguito il titolo di laurea magistrale presso Università pubbliche o private, italiane o straniere operanti sul territorio italiano.