• Armi convenzionali:

Le armi convenzionali sono dotate di un potenziale distruttivo “relativamente” contenuto e  di una maggiore capacità discriminante che offre relative maggiori garanzie alla salvaguardia delle popolazioni civili. Nella maggior parte dei casi le armi convenzionali sono quelle di normale dotazione delle forze armate e la loro definizione è in antitesi a quelle di distruzione di massa (nucleari, bio/batteriologiche, chimiche - NBC). Esse comprendono, oltre le cosiddette armi bianche (spade sciabole ecc.), le armi piccole e leggere (pistole, rivoltelle, fucili, mitra, mitragliatrici, lanciamissili, portatili da una o due persone al massimo), le cluster bombs (bombe a grappolo), l’artiglieria (cannoni, obici, mortai), velivoli da combattimento (aerei, elicotteri), mezzi navali (portaerei, cacciatorpediniere, fregate, sottomarini ecc.), mezzi corazzati (autoblindo, carri armati ecc.), missili a testata convenzionale, droni (sistemi controllati da remoto con possibilità di attacco), mine (antiuomo, anticarro, torpedini ecc.). Inoltre esistono nuovi sistemi d’arma basati sulle nuove tecnologie, sull’informatica e sull’intelligenza artificiale, che, almeno in parte, possono rientrare in questa categoria (armi laser, armi letali autonome, visori notturni a colori, visori inframuro ecc.)

Archivio Disarmo ha prodotto diversi studi e ricerche su questi temi sia sul piano nazionale sia quello mondiale, pubblicati on line sul sito, per lo più nel proprio mensile IRIAD Review (2018-2024), già precedentemente denominato Sistema Informativo a Schede SIS (1982-2018).

Per un approfondimento sulle bombe a grappolo si rimanda a "Cluster bomb: il ritorno" di Matteo Taucci.

Per alcune informazioni utili riguardanti la concessione di permessi, l’utilizzo e la circolazione di armi in Italia si rimanda a "La legislazione sulla detenzione di armi in Italia" di Matteo Mion.

 

• Droni e armi autonome (Killer Robots):

I droni sono aeromobili guidati a distanza che, negli ultimi decenni, hanno rivoluzionato le modalità di ricognizione, sorveglianza e attacco nel contesto militare. Possono essere impiegati per missioni offensive con testate convenzionali o per compiti di intelligence grazie alla loro versatilità e precisione.

Le armi autonome, definite anche sistemi d'arma letali autonomi (LAWS, Lethal Autonomous Weapon Systems) e conosciute come "killer robots", rappresentano una nuova frontiera tecnologica nel campo militare. Questi sistemi sono capaci di selezionare e colpire autonomamente gli obiettivi in base a vincoli e descrizioni programmate, senza intervento umano diretto. Ciò è reso possibile dall’uso di algoritmi avanzati e intelligenza artificiale, sollevando gravi interrogativi etici e legali.

Archivio Disarmo ha prodotto numerosi studi e ricerche sui droni e sulle armi autonome, con analisi approfondite pubblicate nel mensileIRIAD Review(2018-2024). 

Inoltre, il nostro istituto aderisce alla campagna Stop Killer Robots, un’iniziativa internazionale lanciata pubblicamente nel 2013 per vietare l’uso di armi completamente autonome. La campagna mira a promuovere negoziati per un trattato internazionale che vieti lo sviluppo, la produzione e l’impiego di queste armi. Nel 2024, la campagna ha ricevuto il premio Archivio Disarmo - Colombe d’Oro per la Pace, riconoscimento assegnato per il suo impegno nel prevenire il rischio che, sotto il pretesto della difesa, l'Intelligenza Artificiale venga sottratta al controllo umano.

 

• Armi di distruzione di massa:

Le armi di distruzione di massa sono quelle armi che per le loro caratteristiche di potenziale distruttivo enorme e per i loro effetti non consentono di discriminare tra popolazione civile e forze armate. 

Sono le armi nucleari, quelle chimiche e quelle bio/batteriologiche NBC.

Le armi nucleari sfruttano l’energia nucleare per avere effetti distruttivi.

Le armi chimiche sono elementi e composti con effetto tossico per l’organismo umano e animale in genere.

Le armi bio/batteriologiche sono organismi viventi o sostanze infette da essi derivate, usati per produrre malattie e morte in uomini, animali e piante.

Archivio Disarmo ha prodotto diversi studi e ricerche sull'impiego e sul possesso delle armi NBC, nonché sulle relative politiche di disarmo e non proliferazione, sia sul piano nazionale sia quello mondiale, pubblicati on line sul sito nel proprio mensile IRIAD Review (2018-2024), già precedentemente denominato Sistema Informativo a Schede SIS (1982-2018), nonché in Nuclear News (supplemento al SIS dal 2008 al 2017).

 

La produzione di armi in Italia e nel mondo:

Moltissime aziende lavorano nel settore degli armamenti sia militari sia civili nel mondo. L’Italia da diversi decenni è tra i primi produttori mondiali. Il SIPRI stima che le vendite delle sole prime 100 aziende al mondo del settore siano di circa 597 miliardi di dollari nel 2022.

Archivio Disarmo ha prodotto diversi studi e ricerche su questi temi sia sul piano nazionale sia quello mondiale, pubblicati on line sul sito, per lo più nel proprio mensile IRIAD Review (2018-2024), già precedentemente denominato Sistema Informativo a Schede (1982-2018).

 

Altri studi pubblicati sono:

Fulvio Nibali, Le prime 100 aziende mondiali produttrici di armamenti nel 2012, aprile 2013.

Luigi Barbato - Maya Santamaria, La produzione di armi in Italia, 31 ottobre 2012.

Luigi Barbato, La produzione di armi in Italia, 8 gennaio 2008. 

 

Armi leggere e morti pesanti negli Usa.