Il disarmo di Hamas

di Matteo Taucci

Il 29 settembre 2025, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha presentato il suo piano di pace per porre fine alla guerra di Gaza (2025 Comprehensive Plan to End the Gaza Conflict). Tra i 20 punti della proposta anche la smilitarizzazione di Hamas e degli altri gruppi armati operanti nella Striscia. Nel dettaglio, il piano prevede che “una volta restituiti tutti gli ostaggi, i membri di Hamas che si impegnano […] a consegnare le armi riceveranno un’amnistia […]”. In questo quadro, la proposta ribadisce la necessità di avviare “un processo di smilitarizzazione [della Striscia] di Gaza sotto la supervisione di osservatori indipendenti che includa la dismissione delle armi attraverso un procedimento concordato […], e sostenuto da un processo di riacquisto e reintegrazione finanziato internazionalmente e verificato da organismi di controllo indipendenti”.

Con particolare riferimento alla sua smilitarizzazione, Hamas si è costantemente opposta alla consegna delle armi fintantoché continua l’occupazione israeliana dei Territori palestinesi. A titolo di esempio, il 14 aprile 2025, Hamas ha dichiarato che “le armi della resistenza costituiscono una linea rossa e non sono negoziabili. Non accetteremo [alcun accordo] che preveda lo scambio delle armi con la ricostruzione [di Gaza] o l’ingresso degli aiuti”. Posizione ribadita anche il 3 agosto del 2025 quando il movimento ha sottolineato che “la resistenza e il ricorso alle armi sono un diritto nazionale e legittimo [del popolo palestinese] fintanto che persiste l’occupazione […]. [Questi diritti] non possono venire meno se non con il pieno raggiungimento dei diritti nazionali [palestinesi], primo fra tutti l’istituzione di uno Stato […] indipendente e pienamente sovrano con Gerusalemme come capitale”.  

È opportuno sottolineare che – il 5 ottobre 2025 – Hamas mette in guardia l’opinione pubblica internazionale dall’affidarsi a fonti anonime, ribadendo che “non c’è nulla di vero in quanto pubblicato da al-Arabiya, al-Hadath e da altri organi di informazione […] attribuiti a una fonte interna al movimento, in merito all’avanzamento dei negoziati per il cessate il fuoco […]. Il movimento invita […] i media […] ad astenersi dall’affidarsi a fonti anonime o a notizie inaffidabili, sottolineando che dichiarazioni accurate sono diffuse solamente attraverso le piattaforme ufficiali del movimento”. La dichiarazione è avvenuta una settimana prima della pubblicazione – da parte di diverse testate giornalistiche, tra cui l’emittente saudita al-Arabiya – delle parole del portavoce internazionale di Hamas Husam Badran (residente a Doha, Qatar).

Secondo al-Arabiya, Badran avrebbe dichiarato in un’intervista con Agence France-Presse (AFP) che “è importante sottolineare che le armi di Hamas non sono le uniche. Oggi stiamo parlando delle armi di tutto il popolo palestinese, e nel caso [in esame] le armi rappresentano una cosa naturale e fanno parte del passato, del presente e del futuro. […] Di quali armi stiamo parlando? Stiamo parlando di carri armati? Di aerei da combattimento? Di armi avanzate? Le armi possedute da Hamas e dalla resistenza sono armi individuali per la difesa del popolo palestinese”. Badran avrebbe aggiunto che il punto sul disarmo di Hamas “è fuori discussione e non negoziabile”. Il 19 ottobre, l’ufficio politico di Hamas ha dichiarato di “aver firmato l’accordo di Sharm el-Sheikh in cui si stabilisce l’accettazione di tutte le disposizioni, gli allegati e i meccanismi del piano di pace, sotto il patrocinio e la garanzia di Egitto, Qatar, Turchia e Stati Uniti”

Tuttavia, secondo Hugh Lovatt, analista del European Council on Foreign Relations (ECFR) “è sul disarmo che si è registrato il cambiamento più significativo nelle posizioni di Hamas […]. I funzionari [del movimento] hanno dichiarato in privato ai loro interlocutori che il gruppo è disposto ad avviare un processo di smantellamento delle armi offensive (offensive weapons)”. Per Azmi Keshawi, ricercatore dell’International Crisis Group (ICG) “è improbabile che Hamas si disarmi completamente. [È ragionevole immaginare] che Hamas possa cedere solo alcune armi […] come i missili a corto e lungo raggio. [Tuttavia, il movimento] non rinuncerà mai alle sue armi leggere e di piccolo calibro, né consegnerà una mappa dettagliata della rete di tunnel [della Striscia]”. Per Keshawi, “Hamas rinuncerà alle armi leggere solo quando non ne avrà più bisogno e ciò significa che le consegnerà solo […] dopo che Israele avrà posto fine alla sua occupazione”. Infine, secondo Taghreed Khodary, analista israeliano-palestinese originario di Gaza ha dichiarato ad al-Jazeera che “Israele ha creato delle bande e ha fornito loro armi e pistole […]. Ora Israele vuole espellere Hamas, ma Hamas è necessario per mantenere la sicurezza interna. Hamas è molto bravo a garantire l’ordine interno”.

In questo quadro è significativa la rilevazione condotta dal Palestinian Center for Policy and Survey Research (PCPSR) secondo cui l’opinione pubblica palestinese è polarizzata sul sostegno al piano Trump con i cittadini di Gaza più favorevoli rispetto a quelli della Cisgiordania. La maggioranza appoggia l’accettazione della proposta di pace ma rifiuta il disarmo di Hamas. Con particolare riferimento alla smilitarizzazione del movimento, il PCPSR riporta che, alla domanda se favorevole o contrario al disarmo di Hamas nella Striscia di Gaza al fine di porre fine in modo definitivo alla guerra, il 69% degli intervistati si è detta contraria (87% in Cisgiordania e 55% nella Striscia di Gaza); solo il 29% si è detto favorevole. Gli abitanti di Gaza sono più aperti a accordi negoziati, mentre quelli della Cisgiordania preferiscono la lotta armata. Inoltre, la maggior parte della popolazione palestinese dubita che il piano possa porre fine alla guerra o portare alla creazione di uno Stato sovrano.

 

Fonti:  

Abu Shamala, R. (2 agosto 2025). Hamas rules out giving up arms unless ‘independent, sovereign’ Palestinian state established. Anadolu Agency. Disponibile a: https://www.aa.com.tr/en/middle-east/hamas-rules-out-giving-up-arms-unless-independent-sovereign-palestinian-state-established/3649226.

Al-Arabiya. (11 ottobre 2025). Post su Facebook. Disponibile a: https://www.facebook.com/alarabiya.english/posts/a-hamas-official-tells-afp-that-the-groups-disarmament-as-part-of-us-president-d/1233642938800724/.

Al-Mughrabi, N., Ehab, Y., & Taha, J. (15 aprile 2025). Israel makes new Gaza ceasefire proposal, but prospects appear slim. Reuters. Disponibile a: https://www.reuters.com/world/middle-east/egypt-receives-israeli-proposal-gaza-ceasefire-al-qahera-news-tv-says-2025-04-14/.

Hamas. (5 ottobre 2025). Comunicato stampa che smentisce quanto circolato sui media circa l'andamento delle trattative [tradotto dall’arabo]. Disponibile a: https://almoqawma.com/2025/10/05/7431/.

Hamas. (19 ottobre 2025). Dichiarazione sulle violazioni israeliane dell’accordo di Sharm el-Sheikh [tradotto dall’arabo]. Disponibile a: https://almoqawma.com/2025/10/19/7478/.

Nashed, M. (9 ottobre 2025). Will Hamas agree to hand over its weapons as part of a Gaza ceasefire deal?. Al-Jazeera. Disponibile a: https://www.aljazeera.com/features/2025/10/9/will-hamas-agree-to-hand-over-its-weapons-as-part-of-a-gaza-ceasefire-deal.

PBS – Public Broadcasting Service. (29 settembre 2025). Read Trump’s 20-point proposal to end the war in Gaza. Disponibile a: https://www.pbs.org/newshour/politics/read-trumps-20-point-proposal-to-end-the-war-in-gaza.

PCPSR – Palestinian Center for Policy and Survey Research. (28 ottobre 2025). A Dual Crisis- Palestinian Public Opinion Amidst Occupation and a Leadership Vacuum. Press Release: Public Opinion Poll No (96). Disponibile a: https://www.pcpsr.org/en/node/1000.

TOI – Times of India. (11 ottobre 2025). “Won't be involved”: Hamas rejects formal signing of Trump's Gaza peace deal; calls proposal “absurd”. Disponibile a: https://timesofindia.indiatimes.com/world/middle-east/wont-be-involved-hamas-rejects-formal-signing-of-trumps-gaza-peace-deal-calls-proposal-absurd/articleshow/124485719.cms.