Analisi | Uno sguardo al Piano europeo di azione sull’AI
Uno sguardo al Piano europeo di azione sull’AI
di A. Benedetto
Henna Virkkunen, Vicepresidente esecutiva della Commissione Europea per la Sovranità tecnologica, la Sicurezza e la Democrazia, ha presentato l’AI Continent Action Plan (AI Action Plan). La strategia si basa sull’AI Innovation Package, sul cosiddetto rapporto Draghi (“Il futuro della competitività europea”) e sul più recente Competitiveness Compass e mira a sfruttare il potere trasformativo dell’AI per stimolare la crescita economica e la prosperità sociale nell’Unione. Il Piano copre tematiche fondamentali come infrastrutture, accesso ai dati, cloud, competenze e semplificazione. L’obiettivo principale è trasformare le industrie tradizionali europee in “potenti motori di innovazione e accelerazione dell'Intelligenza Artificiale”, come annunciato dalla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen lo scorso febbraio a Parigi. Il Regolamento sull'AI dell'UE – l'insieme di norme che regolano gli strumenti di AI in base al rischio che pongono per la società – entrerà in vigore nel 2027, ma la Commissione sta anche lavorando alla semplificazione delle norme esistenti, al fine di trasformare l’Europa in un “continente guida nell’AI”. Sebbene tale tecnologia sia ancora in fase di evoluzione, il Piano è la dimostrazione di come l’Europa debba agire con ambizione, rapidità e lungimiranza in modo tale da rafforzare la competitività nei confronti degli Stati Uniti e della Cina; tutelare e promuovere i diritti umani e i valori democratici, e nello stesso tempo proteggere la diversità culturale europea. Per questo motivo, l’AI Action Plan si propone di sviluppare un’intelligenza artificiale affidabile e incentrata sull’essere umano, ritenuta al tempo stesso fondamentale per la crescita economica e cruciale per la tutela dei diritti fondamentali e dei principi alla base delle società europee.
Dal punto di vista finanziario, l’AI Action Plan mette a disposizione 200 miliardi di euro per potenziare lo sviluppo dell’Intelligenza artificiale in Europa e altri 20 miliardi di euro per finanziare la costituzione di cinque grossi conglomerati industriali nel settore. Il Piano mira a rafforzare la capacità europea nel campo dell’AI, promuovendo iniziative incentrate su cinque aree chiave:
- costruzione di un’infrastruttura di calcolo per l’AI su larga scala mediante la creazione di almeno tredici società e cinque “giga fabbriche” in tutta Europa (anche grazie al programma Invest AI facility che alloca 20 miliardi di euro di investimenti privati). A esso, si aggiunge il Cloud and AI development Act volto a stimolare gli investimenti privati europei nel cloud e nei data center.
- Aumentare l’accesso ai dati di alta qualità attraverso l’implementazione della Data Union Strategy e la creazione di laboratori per raccogliere e organizzare i dati di alta qualità provenienti da diverse fonti.
- Promozione dell’AI in settori strategici al fine di potenziarne l’uso nelle industrie. L’obiettivo è di integrare l’AI in settori strategici come la pubblica amministrazione e la sanità attraverso le fabbriche di AI e gli European Digital Innovation Hubs (EDIHs).
- Rafforzare le competenze e i talenti nell’ambito dell’AI attraverso la facilitazione del processo di recruiting di talenti internazionali (ad esempio aprendo percorsi legali di migrazione per lavoratori altamente qualificati non appartenenti all'UE). In parallelo, il Piano ritiene importante lanciare programmi educativi sull'AI e sull'AI generativa nei settori chiave al fine di formare la prossima generazione di specialisti e aiutare i lavoratori a migliorare le proprie competenze e a riqualificarsi.
- Semplificare l’implementazione dell’AI Act attraverso lo strumento dell’AI Act Service Desk, importante punto di contatto tra l’Ufficio AI europeo e le aziende che cercano informazioni e supporto.
L'obiettivo principale dell'AI Action Plan è semplificare il quadro normativo europeo. Come sottolineato da Virkkunen: "Sappiamo che ci sono molte sovrapposizioni, e spesso sono le stesse piccole e medie imprese a dover affrontare normative diverse, […] è quindi fondamentale riflettere su come ridurre la burocrazia". Gli sforzi dell'UE per applicare le normative tecnologiche, comprese quelle sulle piattaforme e sull'AI, sono stati oggetto di critiche da parte della nuova amministrazione statunitense guidata dal presidente repubblicano Donald Trump. Il vicepresidente JD Vance ha messo in guardia contro quella che ha definito una "regolamentazione eccessiva" dell'AI durante l'AI Action Summit a Parigi nel mese di febbraio. Il successo dipenderà dalla capacità di tradurre la visione in un’azione rapida e coordinata tra governi, imprese e istituti di ricerca in tutta l’Unione Europea.
Le posizioni espresse in questa pubblicazione sono esclusivamente dell'autrice e non riflettono la posizione della Commissione europea.