Mercoledì 28 Continua il trend iniziato con la conclusione della battaglia di Adviika. I russi avanzano lentamente in diverse direzioni, soprattutto nell'area retrostante Adviika. Numerosi contrattacchi ucraini senza esito vengono segnalati ma appaiono privi di un coordinamento strategico e di ogni reale efficacia. Con tutta evidenza non esiste alcuna seconda linea di difesa solidamente fortificata ucraina, almeno nei territori direttamente a ovest di Adviika. La linea del fronte non appare più stabilizzata come nel precedente anno di guerra. La sensazione di una svolta irreversibile traspare sia dalle dichiarazioni (ed i tentativi di correre ai ripari) occidentali, sia dal tono dei comunicati russi che non sono trionfalistici ma sicuramente trasudano ottimismo. Tuttavia non si coglie da nessuna parte alcun tentativo di iniziare percorsi diplomatici, anzi si susseguono le dichiarazioni di guerra infinita (alcune allucinanti) a prescindere da quanto avviene sul campo.
Domenica 25 La grande battaglia di Adveeka è appena terminata (una delle più lunghe della storia moderna, durata circa dieci anni), e ancora il fronte non si è stabilizzato (se mai tornerà a stabilizzarsi). Lentamente ma in numerose direzioni i russi stanno avanzando, villaggio per villaggio. Tuttavia sembra che, contrariamente a Bakhmut, gli ucraini siano riusciti in extremis a portare in salvo gran parte delle migliaia di uomini a mezzi che resistevano in città, per ora si parla da diverse fonti di poche centinaia di prigionieri, anche se durante la ritirata le perdite sono state rilevanti. Per la prima volta gli ucraini hanno rinunciato a resistere a tutti i costi. I russi avanzano anche in altre località del fronte, con la solita lentezza. In questa guerra pare che siano scomparse le possibilità di grandi operazioni meccanizzate. La riva sinistra del Dnepr è tornata totalmente sotto controllo russo.
Sabato 17

La battaglia di Adviika , che dura praticamente in forme diverse da quasi esattamente dieci anni (6 Aprile 2014), e si è fatta durissima dal 14 Febbraio di due anni fa, è di fatto conclusa. I russi sono entrati oggi nel centro città ed in diversi quartieri, mentre gli ucraini stanno tentando una ritirata assai rischiosa, attraverso un corridoio senza strade principali largo meno di 600 metri. Ritirata decisa con gigantesco ritardo, esattamente come a Bakhmut. Tuttavia forse in tempo per portare in salvo parte significativa dei moltissimi soldati là
impegnati.

Entro pochissimi giorni tutti i media, e forse persino la nostra stampa e tv, prenderanno atto della  sconfitta ucraina. Le diverse propagande tenteranno di darne le loro contrastanti letture. Per la Nato sarà (come per Bakhmut) un fatto militarmente di scarso rilevo, molto meno importante di qualche colpo di mano con droni esplosivi nelle retrovie russe, mentre per Putin sarà il fiore all'occhiello per la sua campagna elettorale - il voto è tra il 15 e il 17 Marzo - (i tempi sembrano studiati con il cronometro e probabilmente lo sono stati), e la dimostrazione ai russofoni del Donbass e non solo che la madre Russia è in grado di difenderli. Inoltre la Russia non perderà l'occasione per dimostrare al mondo di poter non solo tener testa alla Nato, ma di avanzare sul terreno più conteso e fortificato di tutta l'Ucraina. Se poi la data degli attacchi decisivi è stata predisposta in considerazione delle elezioni presidenziali, sarebbe una prova che i russi stanno usando il loro potenziale militare con attenta pianificazione e limitato e controllato uso delle  risorse.

Il cambio di comando dell'esercito ucraino, voluto da Zelensky una settimana fa, ha in pratica coinciso con la decisione di ritirarsi, che era da mesi la tesi del comandante sostituito. 

In termini strategici la situazione si modifica solo nel senso che se ne accentuano le caratteristiche di fase (lenta ma apparentemente inarrestabile avanzata russa, degrado del morale ucraino e contrasti nel comando, difficoltà di "tenere un fronte di 1500 chilometri" basandosi su zone estremamente fortificate, esaurimento delle risorse materiali e soprattutto umane).

C'era ancora chi sostiene che la situazione è di "stallo" e che dunque occorre programmare riarmi e sostegni per far sostenere all'Ucraina una guerra di lungo o lunghissimo periodo. La situazione sul fronte non si fa influenzare dai desideri, e parla un linguaggio chiaro, che dovrebbe portare a decisioni politiche realistiche e conseguenti.

In questo caso la mappa ISW degli USA è stata aggiornata con grande velocità e coerenza con altre fonti.

Giovedì 15 Continua la fase di lento avanzamento e riposizionamento russo su gran parte del fronte. Adviika è sempre più strettamente avvolta dalle aree in controllo russo. Per ora non si notano cambiamenti nelle strategie Ucraine, dopo il cambio di comando. Le dichiarazioni di parte Nato/Ue fanno intendere che si dà per scontata una guerra di lungo o lunghissimo periodo. Del tutto assenti gli obbiettivi che si vogliono perseguire, una volta constatato che ogni ipotesi di riconquista ucraina dei territori in controllo russo è assolutamente cancellata dalla realtà sul campo (evidente da almeno sei mesi). Intanto continua il massacro di intere generazioni di ucraini e di decine di migliaia di soldati russi.
Giovedì 8 Con una repentina accelerazione degli attacchi russi all'altezza del lago artificiale, Adviika sta per trasformarsi in una sacca isolata, che potrebbe diventare una sconfitta molto più pesante di Bakhmut.  Anche per dissidi sulle decisioni relative giunge notizia del licenziamento del comandante in capo Ucraino, Zalzhnyi, che da mesi suggeriva il ritiro. Intanto il parlamento ucraino approva quasi all'unanimità una nuova mobilitazione di massa, per coprire le perdite sul fronte.
Martedì 6 Continuano i riposizionamenti tattici russi con la conquista di posizioni favorevoli lungo tutto il fronte. La situazione di Adviika è di giorno in giorno più precaria, ormai tra i due lati della sacca la distanza è di circa due chilometri, e in città i combattimenti sono in corso da almeno cinque direzioni diverse. In qualche punto del fronte  assistiamo a tentativi di contrattacco ucraino, senza esiti significativi.
Giovedì 1

Come da settimane, lungo tutto il fronte si susseguono piccoli attacchi e avanzamenti russi. Attorno e dentro Adviika continuano gli scontri, mentre a nord soprattutto nella zona di Kupiansk i combattimenti sono intensi, anche per i numerosi contrattacchi tentati dagli Ucraini per ora senza alcun esito. Sta per entrare in vigore una nuova legge ucraina estremamente cogente per la mobilitazione di tutti gli uomini, compresi quelli che si sono rifugiati all'estero, con l'evidente obbiettivo di colmare le gigantesche perdite subite in modo da provare a contrastare l'avanzata russa.