Roma, 5 settembre 2025

Comunicato stampa

Le Colombe d’oro per la pace 2025 ai giornalisti di Gaza

 

Nel corso della conferenza stampa Archivio Disarmo ha lanciato una raccolta fondi per sostenere la presenza a Roma il prossimo 18 ottobre di Fatena Mohanna e Alhassan Selmi.


L’appello per la raccolta fondi è lanciato da 45 giornalisti, vincitori delle Colombe d’oro per la pace dal 1989 al 2024:

Chiara Avesani; Laura Silvia Battaglia (Colomba d’oro 2015); Laura Becherelli (Colomba d’oro 1997), Giulia Bosetti (Colomba d’oro 2021); Giovanna Botteri (Colomba d’oro 2004); Giampaolo Cadalanu (Colomba d’oro 2015); Francesca Caferri (Colomba d’oro 2012); Paola Caridi (Colomba d’oro 2013); Lucia Capuzzi (Colomba d’oro 2016); Carlo Cefaloni (Colomba d’oro 2023); Alessandra Coppola (Colomba d’oro 2009); Vichi De Marchi (Colomba d’oro 1989); Giovanni De Mauro (Colomba d’oro 2007); Tana De Zulueta; Veronica Fernandes (Colomba d’oro 2024); Madi Ferrucci (Colomba d’oro 2016); Fabrizio Gatti (Colomba d’oro 2006); Maria Gianniti (Colomba d’oro 2014); Michele Giorgio (Colomba d’oro 2018); Lucia Goracci (Colomba d’oro 2017); Alessia Grossi (Colomba d’oro 2023); Riccardo Iacona (Colomba d’oro 2009); Sara Manisera (Colomba d’oro 2018); Antonio Mazzeo (Colomba d’oro 2020); Francesca Nava (Colomba d’oro 2020); Alberto Negri (Colomba d’oro 2014); Leonardo Palmisano (Colomba d’oro 2019); Francesca Paci (Colomba d’oro 2011); Nico Piro (Colomba d’oro 2023); Nancy Porsia (Colomba d’oro 2017), Giovanni Porzio (Colomba d’oro, 2012); Matteo Pucciarelli (Colomba d’oro 2024), Ennio Remondino (Colomba d’oro 1999); Cecilia Rinaldini (Colomba d’oro 2008); Nello Scavo (Colomba d’oro 2020); Giuliana Sgrena (Colomba d’oro 2005); Lucia Sgueglia (Colomba d’oro 2022); Gabriella Simoni (Colomba d’oro 2014); Elisabetta Soglio (Colomba d’oro 2019); Pietro Suber (Colomba d’oro 2018); Marco Tarquinio (Colomba d’oro 2022); Giovanni Tizian (Colomba d’oro 2012); Ugo Tramballi (Colomba d’oro 2002); Lorenzo Trombetta (Colomba d’oro 2016); Pietro Veronese (Colomba d’oro 2000); Angela Virdò (Colomba d’oro 1996); Francesco Zizola (Colomba d’oro 2006).

 

Si può partecipare indirizzando il proprio contributo al Conto Raccolta aperto da Archivio Disarmo presso Banca Etica:

• IBAN: IT44 U050 1803 2000 0002 0001 088 
• Intestatario: Istituto di Ricerche Internazionali Archivio Disarmo
• Causale: Donazione giornalisti per Gaza
 
 
Il 4 settembre si è tenuta presso la Federazione Nazionale Stampa Italiana FNSI  la conferenza stampa sul Premio giornalistico internazionale Archivio Disarmo – Colombe d’oro per la pace 2025. Il prossimo 18 ottobre a Roma il Premio per la sezione mass media sarà consegnato a tre giornalisti palestinesi: Aya Ashour, corrispondente da Gaza per Il Fatto Quotidiano fino a giugno 2025, Alhassan Selmi e Fatena Mohanna, tuttora a Gaza in attesa di visto per l’Italia.
Fra i disastri della guerra di Gaza un posto speciale spetta alle stragi di cui sono fatti oggetto i giornalisti. Dall'autunno 2023 ad oggi più di 200 operatori dell'informazione (giornalisti della stampa, della radio, della televisione, fotoreporter, ecc.) sono stati uccisi a Gaza, un numero superiore al totale dei giornalisti vittime della Prima e della Seconda guerra mondiale.
Le due stragi delle ultime settimane sono emblematiche. Della prima è stato vittima Anas al-Sharif, reporter tra i più noti di Al Jazeera, accusato dagli israeliani di essere al servizio di Hamas.
La seconda, un doppio bombardamento (double-tap) contro l'ospedale Nasser, ha falciato la vita di 22 persone, tra cui 4 operatori sanitari e 5 giornalisti accorsi al primo colpo di cannone sparato da un tank israeliano. 
Gli attacchi sistematici da parte dell'esercito mostrano la volontà di Tel Aviv di impedire la diffusione di notizie sulle azioni di guerra effettuate nella Striscia. Questa strategia è confermata dalla chiusura della sede di Al Jazeera in Cisgiordania e dalla proibizione all'ingresso degli stessi media occidentali. Più problematici da colpire, i giornalisti europei e americani potrebbero fornire notizie su quanto accade a Gaza in termini di blocco degli aiuti di cibo e medicine alla frontiera, spostamenti forzati della popolazione, attacchi mortali ai civili.
 
Osserva Fabrizio Battistelli, presidente di Archivio Disarmo: "Da sempre nelle guerre gli eserciti cercano di rallentare il lavoro dei giornalisti e reindirizzarlo secondo i propri obiettivi. Ma prenderli come bersaglio in queste proporzioni non si era mai sentito. Così come è inaudito che un esercito regolare estenda i combattimenti alla popolazione civile".
 
Tomaso Montanari, rettore dell'Università per stranieri di Siena ha ottenuto dal ministero degli Esteri il visto che consente alla giornalista gazawi Aya Ashour di studiare in Italia. Dichiara Montanari: “In questo drammatico momento, il premio ad Aya Ashour e agli altri due giornalisti palestinesi è un segno importante e prezioso, perché non riconosce solo gli importanti meriti personali, ma sottolinea la fondamentale necessità di avere un racconto libero e professionale dal cuore stesso del genocidio. È in gioco la nostra stessa libertà, la nostra democrazia. La storia di Aya ci interroga ogni giorno, e ci chiede di essere all'altezza. Questo premio dimostra che abbiamo capito”.
 
In una situazione che è tutta tragica Aya Ashour, rivendica il diritto all’informazione: per esperienza personale testimonia “le difficoltà e le sofferenze che oggi a Gaza e in Cisgiordania i giornalisti affrontano nel diffondere le notizie”. E aggiunge: “Un altro diritto importante e calpestato è quello dell’educazione. Studenti e bambini a Gaza stanno vivendo inimmaginabili difficoltà nel portare avanti il proprio percorso di studi e la propria formazione. Soltanto l’opinione pubblica internazionale può spingere i governi a porre fine alla guerra e ai danni indicibili, fisici e morali, che porta con sé”.
 
Collegato dal nord di Gaza, dichiara Alhassan Selmi: “Questa Terra santa è di tutti e tutti hanno il diritto di viverci in pace. Noi giornalisti cerchiamo di fare il possibile, e non so chi sarà il prossimo a essere ucciso, perché qui i giornalisti sono un bersaglio. E non sono nemmeno sicuro se riuscirò a portare la mia gratitudine e la mia testimonianza all’Italia, oppure se la guerra sarà più veloce di me: un solo razzo e possono fermare il messaggio. Io però credo in questo: il messaggio di pace non morirà, il messaggio di pace non può essere ucciso, perché questa Terra di pace non accetterà altro; accetterà solo pace e amore”.
 
Tana de Zulueta, membro della Giuria del Premio, ricorda che "di fronte a una insufficiente copertura da parte dei media internazionali su quanto sta accadendo a Gaza, ci vuole una risposta decisa da parte dell'opinione pubblica. Non dobbiamo rimanere immobili, è il momento di agire".
 
Archivio Disarmo auspica l'intervento del ministero degli Esteri per accelerare l'autorizzazione per Fatena Mohanna e Alhassan Selmi a raggiungere l'Italia il prossimo 18 ottobre in occasione della cerimonia di consegna delle Colombe d'oro per la pace.
 
Il Premio Archivio Disarmo – Colombe d’oro per la pace si svolge con il sostegno delle Cooperative aderenti a Legacoop.