Domenica
30
Dopo parecchi giorni in cui gli avanzamenti russi si erano rallentati, salvo nel saliente di Kursk (dove solo un fazzoletto di territorio russo rimane con la presenza ucraina, mentre i russi hanno superato il confine su un fronte ampio circa una trentina di chilometri) e nella zona di Zaporizhia, in attesa che si esaurissero i contrattacchi ucraini a Chasiv Yar e Toretsk, i russi hanno ripreso a penetrare in modo significativo in diverse direzioni del fronte centrale, e minacciano più a nord di aggiramento l'importantissimo centro di Kupiansk.
Martedì
24 
In questi giorni le attività sul fronte si sono intensificate da ambedue le parti. Gli Ucraini, in ritirata ormai quasi completa dal territorio russo occupato in Agosto, stanno insistendo nel tentativo di penetrare oltre il confine in una zona più a sud, con ripetuti attacchi e continui scontri molto violenti su un fronte di almeno cinque chilometri. Il villaggio di Grafovka, a poche centinaia di metri dal confine, è parzialmente in controllo ucraino. Similmente diversi contrattacchi sono stati portati a est e ovest di Pokrovsk e a Toretsk. Kupiansk e Chasiv Yar invece sono attaccate dai russi, che avanzano significativamente soprattutto a sud. A dispetto delle notizie su parziali accordi di cessazione dei bombardamenti sulle infrastrutture energetiche gli ucraini hanno colpito diversi centri di smistamento del petrolio e gas in territorio russo, compreso il terminale che porta gas in Turchia, e soprattutto hanno completamente distrutto quello che da Sudza portava gas verso l'Europa.

Mercoledì

19

Praticamente finita la battaglia per la riconquista dei territori russi occupati ad Agosto dagli Ucraini. Una gigantesca quantità di mezzi militari è stata distrutta in quelle poche centinaia di chilometri quadrati. Continuano da alcuni giorni dei piccoli contrattacchi ucraini sul confine a sud est della ex sacca di Sudza. Analogamente attorno a Torestz e Chasiv Yar. I russi avanzano in diversi punti, tra cui i più significativi sono immediatamente a sud della città di Zaporizha. Nessun segno di coreani (!!), di cui neppure si parla più, avendo la notizia ripetuta centinaia di volte lasciato tutti indifferenti. I colloqui tra Trump e Putin rimangono al centro del quadro politico, anche se restano ai margini dell'inizio di una vera trattativa di pace. La cessazione degli attacchi sulle infrastrutture energetiche dalle due parti (sempre che venga effettivamente applicata) è un segnale di buona volontà e non certo di sostanza.

Giovedì 

13

Sudzha è stata ripresa dai russi in due giorni, rimane in mano ucraina un fazzoletto di terra russa delle dimensioni del Comune di Viareggio o poco più. I contrattacchi ucraini a Toretsk e ovest di Prokovsk  si sono esauriti. 

I russi avanzano anche se di poco in una decina di direzioni, tra cui quella di Zaporizha . Si parla di pace -tra Ucraini e USA- in termini (cessate il fuoco temporaneo senza altre condizioni) che sono totalmente al di fuori di ogni interesse russo. L'esercito ucraino, in rotta sotto Kursk e in ritirata su tutto il fronte, avrebbe certamente bisogno di tempo per rinsaldarsi, rifornirsi e ristabilire linee di difesa più arretrate.

P.S. Non c'è più traccia delle truppe coreane fantasma che avrebbero combattuto e subito perdite disastrose proprio nella zona a sud di Kursk che in questi giorni ha visto i russi sfondare completamente le linee ucraine. Nessun giornalista ha rintracciato l'unico soldato (ipoteticamente nordcoreano) che ucraini e sudcoreani sostengono sia stato catturato.

Mercoledì 

12

Sudzha è tornata in controllo russo. Dell' operazione lanciata in Agosto dagli ucraini rimangono poche decine di chilometri quadrati di territorio russo, con i russi che hanno oltrepassato il confine in vari punti. Su tutto il fronte principale da nord all' estremo sud delle linee di contatto si susseguono attacchi russi, anche nella zona vicina al Dnpr a sud di Zaporizha, con numerose avanzate  significative. A est e ovest di Prokorovsk gli ucraini continuano i contrattacchi, con qualche successo locale. Tra USA e Ucraina pare si sia trovato un qualche accordo per chiedere un cessate il fuoco.

Domenica

9

Si sta concludendo nel peggiore dei modi l'invasione ucraina del territorio russo a sud di Kursk.

Iniziata ad Agosto, dopo 10 giorni era stata bloccata. Da allora , in un cuneo di territorio pianeggiante grande come l'isola d'Elba, sono stati impegnati in difesa fino a 14 brigate ucraine di elite. Oltre 60.000 perdite , quasi 400  carri armati e migliaia di mezzi sono stati distrutti per prolungare il possesso di un fazzoletto di terra russa. Negli ultimi giorni la situazione si faceva critica, e a distruzione dei ponti rendeva molto difficile anche la ritirata.

Ieri con un'operazione di commandos che hanno sfruttato i tubi vuoti degli oleodotti per giungere alle spalle della linea di difesa i russi hanno spezzato le linee, ed è iniziata una vera e propria fuga. Vedremo nelle prossime ore se gli ucraini, ormai quasi circondati, riusciranno a tenere Sudzha ancora per un po'. Dagli altri fronti non si segnalano novità particolari, continuano i lenti progressi russi in particolare a Chasiv Yar, mentre i contrattacchi ucraini a Toretsk sono riusciti a riguadagnare qualche isolato.

Mercoledì 

5

Continua con grandi scontri il contrattacco Ucraino su Toretsk, che sta mettendo in difficoltà i russi in quella zona. Altri contrattacchi ucraini a sud e ovest di Prokorovsk. La sensazione è che sia un corso un tentativo estremo di riguadagnare posizioni utilizzando ogni mezzo disponibile, nella prospettiva di un possibile congelamento delle posizioni in tempi non lunghi. A sud di Kursk e nella zona del fronte più a ovest continua la lenta ma costante avanzata russa.

Martedì
4

 

Probabilmente per ragioni politiche nell'ultima settimana gli Ucraini hanno lanciato diversi contrattacchi, soprattutto a Toresk, rallentando i russi e costringendoli in quella zona a impegnare forze per stabilizzare la situazione. Si aggrava giorno dopo giorno la situazione delle unità ucraine che ancora occupano una striscia di territorio russo a sud di Kiev, perchè la principale via di rifornimento è sotto tiro, ed il collo di bottiglia si restringe anche se molto lentamente. Sul campo non ci sono effetti visibili, per ora , della nuova situazione politica venutasi a creare tra Usa e Ucraina. A sud la penetrazione russa verso Orekov è lenta ma costante.