Stati Uniti: un’analisi del bilancio per il 2026

di Matteo Taucci

La commissione che stabilisce l’agenda del Congresso degli Stati Uniti ha annunciato che si riunirà nella settimana dell’8 settembre per preparare il National Defense Authorization Act (NDAA) al dibattito in aula. L’NDAA è il disegno di legge annuale sulla politica di difesa statunitense e definisce le priorità strategiche degli Stati Uniti. La discussione nella settimana dell’8 settembre servirà per valutare quanto il Congresso è disposto a sostenere l’impostazione della difesa statunitense proposta dall’amministrazione Trump.

Solo una volta approvato l’NDAA, il focus si sposterà sui finanziamenti presentati all’interno del Fiscal Year 2026 Discretionary Budget Request [1]. Con particolare riferimento a questo documento, il 2 maggio 2025 lo United States Office of Management and Budget (OMB) ha pubblicato la richiesta di bilancio dell’amministrazione Trump per l’anno fiscale 2026. Per quanto riguarda la spesa per la difesa, l’OMB riporta che la Casa Bianca ha proposto di incrementare l’ammontare complessivo di 850 miliardi di dollari (+13%) portandolo a 1 trilione di dollari.

Nel dettaglio, l’OMB sottolinea che il bilancio prevede uno stanziamento record di ulteriori 175 miliardi di dollari per “garantire la completa sicurezza dei confini” che vanno sommati ai 325 miliardi di dollari previsti dalla “legge di riconciliazione” [2] approvata dal Congresso il 29 aprile 2025 “per garantire che le forze armate e le agenzie che respingono l’invasione dei […] confini [statunitensi] dispongano delle risorse necessarie per portare a termine [questa] missione”.

Il documento afferma che gli incrementi “permetteranno ai Dipartimenti della Difesa e della Sicurezza Nazionale di ripulire il disordine che il Presidente Trump ha ereditato dalla precedente amministrazione e di […] proteggere l’America dall’invasione straniera”. Come evidenziato dal Fiscal Year 2026 Discretionary Budget Request, il nuovo bilancio pone “fine agli sprechi di denaro pubblico destinati ai programmi sul clima, sulla diversità, sull’equità e sull’inclusione, riallocando queste risorse a sostegno del personale militare”.

Il bilancio del Dipartimento della Difesa (DoD) è l’unico a non essere stato oggetto di riduzioni. L’OMB prevede, al contrario, un incremento di 113 miliardi di dollari. L’aumento è ritenuto necessario per attuare “l’impegno del Presidente [Trump] di conseguire la pace attraverso la forza, fornendo le risorse necessarie a ricostruire le capacità militari degli Stati Uniti, ristabilire la deterrenza e rivitalizzare l’etica combattiva delle forze armate americane”.

Tra gli obiettivi del DoD per il 2026: lo sviluppo di una “cupola d’oro per l’America” (Golden Dome for America) ovvero la realizzazione di una nuova generazione di sistemi di difesa antimissile per proteggere gli Stati Uniti da minacce esterne; l’espansione delle capacità della marina attraverso la costruzione di cantieri navali, l’aumento dei salari e la modernizzazione delle infrastrutture; la realizzazione del F-47 Next Generation Air Dominance ossia il primo velivolo con equipaggio di sesta generazione; e la modernizzazione della capacità di deterrenza nucleare statunitense.

Questi obiettivi rischiano di indebolire il regime di controllo degli armamenti tra Russia e Stati Uniti innescando una nuova pericolosa corsa al riarmo. Inoltre, con la scadenza del trattato New START (prevista per il 5 febbraio 2026), gli sforzi degli Stati Uniti per ampliare le proprie capacità nucleari e missilistiche potrebbero complicare i futuri negoziati, approfondendo la sfiducia tra Washington e Mosca.

Per quanto concerne il bilancio del Dipartimento della Sicurezza Nazionale (DHS), l’OMB prevede un incremento di 43 miliardi di dollari al fine di realizzare i seguenti obiettivi: l’espulsione di massa dei migranti; il completamento della costruzione del muro al confine con il Messico; l’acquisizione di tecnologie avanzate per la sicurezza delle frontiere; la modernizzazione della Guardia Costiera; e il potenziamento delle operazioni di protezione dei servizi segreti.

Nonostante la volontà dell’amministrazione Trump di rafforzare la sicurezza degli Stati Uniti, il Fiscal Year 2026 Discretionary Budget Request riporta una riduzione di 491 milioni di dollari per le attività dell’Agenzia per la cybersecurity e le infrastrutture (Cybersecurity and Infrastructure Security Agency, CISA). L’OMB sottolinea che la riduzione di bilancio è giustificata alla luce del fatto che “la CISA è stata più concentrata a censurare che a proteggere i sistemi critici della nazione”. In parallelo, si prospetta una riduzione del bilancio del Dipartimento di Giustizia (DoJ) e, in particolare, delle attività del FBI (- 545 milioni di dollari) e della DEA (- 212 milioni).

Ulteriori riduzioni dei finanziamenti riguardano il Dipartimento dell’Energia (DoE). Nel dettaglio, l’OMB riporta un taglio di 408 milioni di dollari per le attività dell’Ufficio per l’energia nucleare (Office for Nuclear Energy). Il Fiscal Year 2026 Discretionary Budget Request sottolinea la volontà di ridurre “i finanziamenti per la ricerca non essenziale sull’energia nucleare al fine di concentrarsi su ciò che è veramente necessario per raggiungere il primato nazionale nella tecnologia nucleare. Ciò include lo sviluppo di [nuovi modelli] di reattori […], la ricerca sui combustibili […] avanzati e il mantenimento delle capacità dell’Idaho National Laboratory”.

Rilevanti le riduzioni concernenti il Dipartimento di Stato (DoS) e l’Agenzia degli Stati Uniti per lo sviluppo internazionale (USAID). Tra esse, vi è da sottolineare il taglio di 1.6 miliardi di dollari per le missioni di peacekeeping. Il Fiscal Year 2026 Discretionary Budget Request ribadisce la volontà della Casa Bianca di “non fornire [ulteriori] finanziamenti alle missioni delle Nazioni Unite e ad altre missioni di pace che comportano sprechi […]”. Infine, l’amministrazione Trump prospetta l’eliminazione di diverse agenzie più piccole – a fronte di un “risparmio” di 3.5 miliardi di dollari – tra cui l’U.S. Institute of Peace e il Woodrow Wilson Center.

La proposta di bilancio 2026 dell’amministrazione Trump evidenzia un forte sbilanciamento verso un’interpretazione hard della difesa degli Stati Uniti, finanziata non solo attraverso i tagli alle “priorità della sinistra radicale, tra cui il cambiamento climatico, la diversità, l’equità e l’inclusione (DEI) e le attività LGBTQ in tutto il mondo” ma anche mediante riduzioni a rilevanti settori scientifici e istanze e iniziative della diplomazia. Se da un lato l’aumento delle risorse per il Pentagono e il Dipartimento della Sicurezza Nazionale riflettono il principio della “sicurezza totale” proposto dal Presidente Trump, dall’altro i tagli a programmi cruciali – come la cybersecurity e le operazioni di peacekeeping – rischiano di indebolire i sistemi e la capacità di proiezione internazionale degli Stati Uniti.

Nella natura sovranista e bellicista del Fiscal Year 2026 Discretionary Budget Request sono insiti possibili contraccolpi sia sul piano interno (polarizzazione politica, tensioni istituzionali) sia su quello globale (conflittualità tra le grandi potenze, ridefinizione dei rapporti con gli alleati). Alla luce di queste dinamiche, la discussione al Congresso nella settimana dell’8 settembre non si limiterà a una mera decisione sulle priorità della difesa e della sicurezza degli Stati Uniti, ma costituirà un banco di prova della capacità del sistema parlamentare statunitense di conciliare gli obiettivi di sicurezza, di innovazione e di cooperazione internazionale con l’approccio ideologico, autoritario e vendicativo del Presidente Trump nel suo secondo mandato.

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[1] La votazione del bilancio statunitense avviene nell’ultima settimana di settembre e non oltre il primo ottobre.

[2] Il Congresso può ricorrere a una procedura legislativa speciale denominata “riconciliazione” per accelerare l’iter di leggi fiscali altamente prioritarie. Istituita dal Congressional Budget Act (1974), la riconciliazione consente di accelerare l’esame di determinate leggi in materia di imposte, spesa pubblica e limiti al debito pubblico.

 

Fonti: 

O’Brien, C. (21 agosto 2025). House GOP readies NDAA vote for September. Politico. Disponibile a: https://subscriber.politicopro.com/article/2025/08/house-gop-tees-up-september-ndaa-debate-00517453.

The White House. (2 maggio 2025). The President’s FY 2026 Discretionary Budget Request. Disponibile a: https://www.whitehouse.gov/omb/information-resources/budget/the-presidents-fy-2026-discretionary-budget-request/.

Under Secretary of Defense. (4 aprile 2024). Fiscal Year 2025 Budget Request. U.S. Department of Defense. Disponibile a: https://comptroller.defense.gov/Portals/45/Documents/defbudget/FY2025/FY2025_Budget_Request_Overview_Book.pdf.

Xiaodon, L. (giugno 2025). Trump Proposes Trillion Dollar Defense Budget. Arms Control Association. Disponibile a: https://www.armscontrol.org/act/2025-06/news/trump-proposes-trillion-dollar-defense-budget