Anna Foa ha insegnato Storia moderna all’Università di Roma La Sapienza, occupandosi anche di storia degli ebrei, e ha voluto con questo libro ripercorrere lucidamente le tappe dalla formazione del pensiero sionista alla fondazione di Israele fino ad oggi, passando anche per quei momenti in cui sono apparsi i segnali di una possibile soluzione del pluridecennale conflitto con il popolo palestinese.

Anzi, nella sua ricostruzione storica attenta, evidenzia che non si possa parlare di un solo sionismo, ma di varie concezioni, anche antitetiche. Tra queste vi erano anche correnti politiche che vedevano possibilità di effettiva convivenza pacifica, che, però, negli anni hanno perso terreno a favore di altre interpretazioni più radicali, ultranazionaliste e ultraortodosse, proprio quelle che attualmente sostengono il governo Netanyahu.

L’Autrice evidenzia più volte come l’antisionismo e l’antisemitismo vengano a volte confusi appositamente ed utilizzati dall’attuale governo e dalle forze che lo sostengono per cercare di impedire ogni contestazione politica sia all’interno di Israele, sia all’esterno, compreso il mondo della diaspora.

Viene messo in rilievo come l’attuale massacro/sterminio/genocidio (l’A. si sofferma su queste diverse definizioni) del popolo palestinese in risposta al massacro del 7 ottobre da parte di Hamas costituisca un atto di suicidio politico. “L’escalation del governo israeliano non si ferma e aggiunge ogni giorno nuovi morti nei bombardamenti, nuove violenze, nuove dichiarazioni provocatorie dei suoi ministri. Israele restituisce colpo su colpo. Ma è davvero questa la strategia vincente?”

Hamas non sarà sconfitta militarmente, dato che con queste stragi si seminerà solo odio, che prima o poi, risorgerà dalle sue ceneri, magari sotto un’altra sigla e con rinnovata virulenza. L’unica risposta può e deve essere politica. “Non possiamo dare per scontato che l’odio lasciato da tutti questi traumi cesserà un giorno. Ma non si sono altre strade che questa”.

Un libro agile e di facile lettura, ma illuminante e di speranza per una tragedia che riguarda anche tutti noi.

 

di Maurizio Simoncelli